14-03-2021
restauro del convento di san Giovanni del Palco
verifiche sismiche e progetto delle strutture
Convento: la storia, l′architettura. Fondato tra il 1383 e il 1396, per volontà del Conte Nicolò Orsini, il convento di S. Giovanni del Palco, formalmente conserva i canoni originari di complesso rinascimentale. Gli interventi successivi, pur conservandone sostanzialmente l′impianto e l′area di sedime, hanno, senz′altro, inserito elementi architettonici e stilistici nuovi. Gli interventi più marcati sono stati effettuati intorno al 1640, anno in cui tutto il fabbricato si dovette rifare ad imis insieme alla chiesa , nella seconda metà del XVII secolo, verso la fine dell′ottocento e dopo la grande guerra. Un ulteriore intervento di restauro è stato effettuato nell′ultimo decennio. Il convento, in cui attualmente opera una comunità di Frati Minori Francescani, è posizionato su una dolce sporgenza di Pietra Maula, a mo′ di piedistallo, in posizione panoramica rispetto alla Piana Campana. Esso si compone di una chiesa con accesso indipendente a navata unica addossata al convento vero e proprio, quest′ultimo composto da quattro ali, in cui sono posizionati gli ambienti di pertinenza dei frati, si affaccia su un chiostro pressoché quadrato contornato da un portico continuo caratterizzato dalla presenza di volte a crociera. Proprio nel chiostro affiorano alcuni degli elementi costituenti il complesso originario, si tratta di due pilastri di sostegno e di parte dei costoni della volta in piperno. Dal chiostro si aprono anche gli accessi alla biblioteca, al refettorio in cui è conservato uno stupendo affresco datato 1646 e rappresentante l′Ultima cena. Attraverso un corridoio che si diparte dal chiostro si può accedere, superato il coro inferiore, alla chiesa. L′intero complesso è sovrastato da un maestoso campanile che domina l′intera vallata. .La chiesa La chiesa è caratterizzata da una facciata molto semplice, tipica del rinascimento, in intonaco con elementi di trabeazione e paraste di epoca barocca in rilievo. Si compone di due ordini - in corrispondenza dei quali vi sono rispettivamente l′accesso alla chiesa ed il coro superiore - sovrastati da un timpano triangolare. Anteposto alla chiesa v′è un pronao rettangolare che ne consente l′accesso. Il pronao, più volte rimaneggiato (qualche decennio or sono è stato chiuso l′accesso che dava sul piazzale), presenta sulla parete sinistra vari affreschi tra cui senz′altro spicca la raffigurazione quattrocentesca di S. Antonio da Padova attribuita ad Angiolillo Arcuccio. L′accesso alla chiesa avviene attraverso un ampio vano contornato da una cornice trilitica in piperno. Tale cornice è caratterizzata dalle linee nette degli elementi verticali, l′architrave invece presenta una serie di rosoni in bassorilievo. Superata una controporta lignea si accede alla chiesa. Essa è a navata unica con soffitto in cassettonato ligneo realizzato nel XIX secolo e presenta dieci cappelle laterali di cui due nella zona presbiterale. La copertura è a doppia falda con tegole laterizie sorrette da capriate metalliche collocate durante l′ultimo intervento di restauro. Sulla controfacciata, ai lati dell′ingresso si notano due acquasantiere lapidee del XVII secolo. Nella parte alta della controfacciata si erge il coro superiore del convento (infatti in questo complesso sono presenti due cori) realizzato nella metà del 700 e coevo a quello inferiore posto alle spalle dell′altare. Notevole il pavimento in maiolica, effigiante emblemi francescani, realizzato negli anni trenta del 1800, ma caratterizzato dai colori tipici della scuola napoletana del secolo precedente. Tra la terza e la quarta cappella si nota un pergamo ligneo del XVII secolo. Di indiscusso interesse artistico è la tela - situata nella Cappella di S. Giovanni, la quinta a destra per chi entra - raffigurante la Madonna col Bambino ed i Santi Giovanni Battista ed Evangelista opera realizzata da Sebastiano Conca nel 1752. Unico nel suo genere è poi l′altare, opera di Giuseppe da Soleto. Esso, realizzato per la chiesa del convento di Santa Croce di Palazzo, fu trasportato a Taurano allorquando fu decisa la soppressione del convento napoletano per realizzare la chiesa di S. Francesco di Paola. L′altare in questione è una bellissima opera lignea in noce e ciliegio. I pannelli del paliotto posteriore raffigurano scene con animali mitologici ed elementi floreali ripresi dagli elementi ornamentali degli altari seicenteschi, le cosiddette giare delle frasche. Il postergale si compone, con l′alternarsi di due balaustre, di due ordini di gradini le cui alzate presentano decorazioni con foglie d′acanto, grappoli d′uva ed altri animali mitologici, tra cui spiccano gli ippogrifi. Una serie di schedioni sorreggono il ciborio a più ordini, sorretti da colonne binate, e sovrastato da una cupola. Il primo ordine è caratterizzato, tra le colonne binate, dalla presenza di due bassorilievi rappresentanti, l′uno, l′Albero della Croce e, l′altro, il Peccato originale. Gli ordini superiori presentano delle tavolette dipinte ad olio. La mensa, in legno di ciliegio, molto più recente, realizzata nel 1927, è composta da un paliotto con cinque bassorilievi. Ai lati dell′altare vi sono due ingressi che immettono nel coro inferiore. Le cimase di detti ingressi, ad arco spezzato, erano sovrastate da quattro puttini trafugati nel 76. .La sagrestia Dal coro, attraverso una porta sulla destra, si accede alla sacrestia. Essa presenta sui due lati una boiserie lignea costituita da un banco compartimentato nella parte bassa. I vari scomparti separati da lesene binate decorate con foglie d′acanto. Nella parte superiore vi sono dei pannelli a muro terminanti con vasi alternati a delle volute. La assenza nel coronamento di elementi di chiusura simmetrici fa supporre che la boiserie, così come l′altare, sia stata trasportata da qualche altra chiesa. Di notevole, nella sacrestia, v′è poi una tela settecentesca di autore ignoto raffigurante S. Giovanni Evangelista. Carmine S. Mercolino Bibliografia: P. Cirillo Caterino, Storia della Minorica Provincia Napoletana - Napoli, 1926. Gennaro Toscano, in Convento S. Giovanni del Palco - ediz. Pro Loco Taurano - Taurano, 1986.